ore 10.00 e 11.30 sala Cielo Stellato
WIEGENLIED
Ninnananna per l’ultima notte a Terezín
con l’Orchestra Multietnica di Arezzo e 16 strumenti Pavel Žalud originali* da Terezín
progetto a cura di Matteo Corradini
ORCHESTRA MULTIETNICA di AREZZO
diretta da Enrico Fink
Percussioni Andrea Franchi |Contrabbasso Luca “Roccia” Baldini
Fisarmonica Riccardo Battisti | Tambura* e bouzouki Massimo Ferri
Mandolino* Massimo Greco | Flicorno basso* Saverio Zacchei
Tromba* Leonardo Morella | Clarinetti* Gabriele Coen, Gianni Micheli
Oboe* Lea Mencaroni | Violino* Mariel Tahiraj
Flauto traverso* Enrico Fink | Ottavino* Carolina Marchetti
Voce Matteo Corradini
Dalla primavera del 2009, lo scrittore ed ebraista Matteo Corradini ha recuperato sedici strumenti musicali di marca Žalud costruiti a Terezín realizzati tra la fine del XIX secolo e il 1932. I solisti dell’OMA suonano per la prima volta tutti insieme i 16 strumenti Pavel Žalud, riportati alla vita in un concerto-reading. Lo spettacolo è incentrato sulle musiche composte negli anni del ghetto da Ilse Weber e sul racconto dell’esperienza unica di Terezín. Ilse Weber fu una poetessa ebrea che in particolare scrisse libri, canzoni e poesie per bambini.
ore 12.30 sala Toro Farnese
DÉSIRÉE KLAIN intervista FRANCESCO D’ADAMO
presentazione del libro OH HARRIET
Dopo “Oh, freedom!”, Francesco D’Adamo ritorna sui sentieri dell’Underground Railroad per raccontare la storia vera di Harriet Tubman, la donna che fondò l’organizzazione che a metà dell’800 condusse alla libertà migliaia di schiavi delle piantagioni del Sud degli Stati Uniti e per questo proposta dal Presidente Obama per essere la prima donna a comparire su una banconota degli Stati Uniti.
Harriet è una di quei personaggi e di quegli esempi che dobbiamo tenerci stretti specialmente adesso che diritti, giustizia e uguaglianza vengono pesantemente rimessi in discussione.
Francesco D’Adamo, milanese, da anni con i suoi romanzi cerca di raccontare il complicato mondo in cui viviamo a quelli che lui ama definire “gli adulti che hanno provvisoriamente massimo 13/14 anni”. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.
Désirée Klain ha fondato il festival di giornalismo civile “Imbavagliati”, è responsabile per la Campania di Articolo 21, mamma di Francesca.
ore 15.00 itinerante
GABRIELE COEN TRIO
Gabriele Coen, sax soprano e clarinetto
Massimo Greco, mandolino
Riccardo Battisti, fisarmonica
Sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen si dedica da sempre all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea ed est-europea, svolgendo un’intensa attività a livello nazionale e internazionale. È fondatore dei KlezRoym – la più nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico. Dal 1996 al 2004 collabora assiduamente con “I Solisti di Roma” con cui propone un inedito incontro tra sassofono e quartetto d’archi, eseguendo spesso prime assolute. Come leader porta avanti diversi progetti, in particolare: Gabriele Coen “Jewish Experience”, una delle formazioni più tipiche del jazz contemporaneo come volano di un viaggio musicale in cui si reinterpreta in chiave jazzistica il repertorio popolare ebraico, attraverso composizioni originali, brani klezmer e sefarditi (ebraico-spagnoli).
ore 16.30 sala Teatro
8 SFUMATURE DI GIULIETTA
regia Riccardo Rombi
con Virginia Billi, Giorgia Calandrini, Rosario Campisi, Francesco Franzosi, Alba Grigatti
luci Laura De Bernardis
scene Beatrice Ficalbi
assistente alla regia Ulpia Popa
progetto video Andrea Santese
produzione Catalyst
Otto classici del teatro per una messa in scena che intende affascinare gli spettatori e metterli di fronte ad un vero e proprio percorso nella scrittura teatrale. Una kermesse sulle infinite sfaccettature dell’amore. Otto quadri scorrono davanti agli occhi dello spettatore per raccontare altrettante differenti, storie d’amore. Anzi, per meglio dire, della stessa tormentata storia d’amore: quella di Romeo e Giulietta. Otto scene, riscritte sulla falsariga di altrettanti grandi autori teatrali, immaginando come l’avrebbero raccontata se ne fossero stati loro gli artefici. All’interno di una cornice di suoni e coreografie, sul palco gli attori ricreano atmosfere, di volta in volta, nuove e varie, attorno ad uno dei grandi temi dell’esistenza umana. Variazioni, appunto, dello stesso grande tema.
ore 18.00 sala Cielo Stellato
FUORICLASSICO
ROSSANA VALENTI E HISHAM MATAR IN “NOSTOS/REDITUS. STORIE DI RITORNI”
Il confronto dell’antico con il contemporaneo verterà sul tema dell’esilio e del ritorno. Nostos/reditus. Storie di ritorni è il titolo, con la partecipazione di Rossana Valenti, professoressa di Letteratura Latina alla Federico II, che parlerà del De reditu, il poema di Claudio Rutilio Namaziano, e dello scrittore di origine libica Hisham Matar, autore de Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro (Einaudi, 2017), Premio Pulitzer 2017 per l’autobiografia. L’incontro è una comparazione tra due viaggi (due nostalgie: la parola greca designa il “dolore del ritorno”): uno tardo-antico, quello di Claudio, che torna da Roma in Gallia e scrive un poema sulla degenerazione dell’impero, un altro contemporaneo, con Hisham Matar che torna in Libia sulle tracce del padre fatto sparire da Gheddafi.
ore 21.00 sala della Meridiana
MADAMINA, IL CATALOGO È QUESTO…
L’OPERA BUFFA DA MOZART A OFFENBACH
con
ELIO voce recitante e canto
SCILLA CRISTIANO soprano
Gabriele Bellu violino
Luigi Puxeddu violoncello
Andrea Dindo pianoforte
Spettacolo brillante e vivace, una carrellata nel repertorio più conosciuto dell’opera buffa per soprano e baritono che tocca il repertorio di capolavori quali Il Flauto Magico e Don Giovanni di Mozart, Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Racconti di Hoffmann di Offenbach.
Uno straordinario Elio, nella doppia veste di narratore e cantante, dà vita nella prima parte dello spettacolo ad una rielaborazione-rilettura del libro Il Flauto Magico di Vivian Lamarque.
Testi e musica si alternano e si integrano nelle pregevoli esecuzioni del trio, Elio stesso e il soprano Scilla Cristiano, interprete dei tre principali ruoli femminili.
La seconda parte vede i due protagonisti canori alternarsi in un recital lirico incentrato sull’esecuzione di alcune delle più note arie del repertorio per soprano e baritono.